Studio o lavoro? Si inizia a “fare sul serio”

Gestimmo “La Pinetina” per due anni, poi la relazione con il mio fidanzato si ruppe, gli lasciai il locale, e con i soldi che mi diede per le mie quote, mi rimase denaro sufficiente per mantenermi agli studi e abitando per mio conto per un anno intero.

Per la cronaca: La Pinetina esiste e funziona ancora oggi!

Mi mancavano ormai solo cinque esami per laurearmi ho trovato il primo lavoro serio, da “dipendente”.

A Cassine, un’azienda piuttosto grande che produceva macchine utensili, cercava una persona che parlasse bene il tedesco. Io mi dissi: “Perché no? Proviamo”. Persone che parlano tedesco non ce ne sono tantissime, quindi venni assunta quasi subito. Ho iniziato a lavorare come impiegata pensando che i pochi esami che mi mancavano alla laurea, li avrei finiti in un baleno. In realtà, scoprii, lavorare come dipendente è molto diverso. Gestire un locale mi permetteva comunque di frequentare l’Università, andare a dare gli esami, e tutte le altre incombenze tipiche dello studio. Invece lavorando tutti i giorni dalle 8 del mattino alle 17 – e io facevo sempre gli straordinari almeno fino alle 18/19 – rendeva tutto un po’ più complicato.

Per dare gli ultimi 5 esami ci misi parecchio. Devo riconoscere che il Presidente della società fu molto comprensivo, nel lasciarmi un sacco di ore di permesso per andare a fare la tesi. Per una tesi di Diritto privato – in un’epoca in cui internet non esisteva ancora – era indispensabile consultare spesso i testi della biblioteca di studi giuridici. Insomma poi alla fine mi sono laureata, e poi mi sono sposata. La vita va avanti.

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