Studiare lingue: europea già da bambina!

All’epoca non esisteva il liceo linguistico se non privatamente. C’erano due licei civici comunali che avevano un percorso linguistico, di cui uno era il Deledda di Genova.

C’erano quattro licei a gestione comunale: il Deledda, a indirizzo linguistico, il Barabino, l’artistico, il Giorgi, che era professionale e poi un quarto istituto. Il Deledda era davvero un istituto di eccellenza, che preparava talmente bene, che quasi tutti gli interpreti e traduttori di un certo livello provenivano da questo istituto o da pochi altri di eccellenza in Italia. C’era il  numero chiuso, quindi si accedeva soltanto con una votazione altissima: prima si accettavano quelli che uscivano dalle medie con “ottimo” poi, se c’era ancora posto, i distinto e così via, e se venivi bocciato il primo anno, non potevi ripetere e dovevi cambiare scuola. Io che andavo bene a scuola avevo preso ottimo ed ero entrata senza difficoltà. Al Deledda ho studiato francese e tedesco, come prima e seconda lingua, mentre inglese l’ho scelto come terza lingua, quella che si inizia a imparare solo al terzo anno, perché lo studiavo già privatamente dalla prima media.

Si capirà quindi come abbia sempre amato le lingue. Non solo perché mi affascinava tutto ciò che era “internazionale”, ma anche perché mi dava fastidio non riuscire a comunicare con le persone, quindi, conoscere le lingue, diventava per me un modo imprescindibile che mi permetteva di relazionarmi con chiunque, abbattendo le barriere linguistiche.

Ero “europea” già da bambina!

Condividi