STOP CETA, IL NO DELLA VALLONIA E I MEDIA DI REGIME AL SOLDO DELLE LOBBY

STOP CETA, IL NO DELLA VALLONIA E I MEDIA DI REGIME AL SOLDO DELLE LOBBY

Negando il suo consenso al trattato di libero scambio tra Europa e Canada, la Vallonia (regione del Belgio) ha impedito la firma dell’accordo, mandando su tutte le furie la Commissione Europea, ma anche le multinazionali e le lobby che questo trattato lo hanno scritto a due mani con i tecnocrati europei.

E così la macchina del fango in Europa e in Italia non ha tardato a mettersi in moto: la Repubblica scrive: “La Vallonia non firma il Ceta e disintegra l’Europa” e i TG raccontano che la democrazia europea è in pericolo perché una regione minuscola può tenere in scacco l’accordo tra due continenti.

Ma cosa ha fatto veramente la Vallonia?

La Vallonia è colpevole di aver usato le sue prerogative democratiche per opporsi alle multinazionali e alle lobby che sostengono il CETA. E lo ha fatto per difendere la sua sovranità e la sua agricoltura, in pratica ha fatto quello che nessun altro governo in Europa si sognerebbe mai di fare: difendere la sua gente!

Perché? Non per un capriccio o per bloccare l’Europa, ma per salvarla dall’ennesimo attacco delle corporation complici della Commissione, per le stesse ragioni per cui il MoVimento 5 Stelle combatte il CETA fin dall’inizio e per la stessa ragione per cui 2.000 sindaci Europei, inclusi molti sindaci M5S, hanno firmato un appello contro il CETA:

  • Perché il CETA è un trattato scritto da e per le multinazionali contro i cittadini e le PMI;
  • Perché non porterà nessun beneficio per la crescita, (Pil +0,01% all’anno a fronte di 167.000 posti di lavoro perduti);
  • Perché la trasparenza dei negoziati è stata ancora più bassa di quella del TTIP;
  • Perché il CETA permette alle multinazionali di fare causa agli Stati contro ogni legge che riduca i loro profitti e le cause non si svolgeranno davanti ai giudici, ma davanti a una corte sopranazionale;
  • Perché il CETA svenderà i servizi pubblici e renderà irreversibili le privatizzazioni. Ospedali privati, acqua privata e scuole private si espanderanno sempre di più fino a diventare la norma. Il concetto di accesso universale sparirà per sempre;
  • Perché il CETA darà un duro colpo all’agricoltura Europea visto che in Canada le imprese agricole sono fabbriche gigantesche, in media 20 volte più grandi di quelle europee e che privilegiano la quantità alla qualità;
  • Perché il Canada è il terzo produttore mondiale di OGM e il CETA faciliterà l’approvazione di più OGM in Europa, aumentando le pressioni delle multinazionali sui governi;
  • Perché mentre i nostri allevatori soffrono la crisi saremo invasi da 130.000 tonnellate di carne canadese trattata con ormoni.

 

E mentre la Vallonia prova a difendere il suo popolo davanti alla Commissione Europea, alle corporation e alle lobby, l’Italia che fa? La solita figura da cioccolatai.

Dalla bocca del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda è infatti uscita una dichiarazione agghiacciante: “È tragico che un accordo negoziato per più di 8 anni venga annientato dal Parlamento della Vallonia”.

Eh no, “caro” Calenda… La vera tragedia sarebbe permettere alle vostre amiche lobby di uccidere il nostro futuro!

 

Ott. 2016

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