MORTI PER INQUINAMENTO: L’ITALIA E’ PRIMA IN EUROPA!

Oggi ha preso ufficialmente il via a Parigi la ventunesima Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (la cosiddetta COP 21), che fino all’11 dicembre riunirà 196 Paesi con l’obiettivo di negoziare un accordo globale in grado di arrestare, si spera definitivamente, la continua crescita delle emissioni di CO2.

Sempre oggi, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha pubblicato un rapporto relativo alle morti premature causate dall’inquinamento dell’aria, e i risultati sono a dir poco agghiaccianti. Sì, come sempre, quando si tratta di classifiche poco onorevoli, l’Italia risulta tristemente la “prima della classe”. Secondo i dati rilasciati, nel 2012 in Italia si contano ben 84.200 decessi; più del doppio di quanti non ne abbia provocati nel 2014 il terrorismo su scala mondiale!

Gli agenti “killer” sotto accusa sono essenzialmente 3: le micro polveri sottili (59.500 morti), il biossido d’azoto (21.600), e l’ozono nei bassi strati dell’atmosfera (3.300). L’area più colpita in Italia è quella della Pianura Padana, con valori che superano il limite fissato a livello UE di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria.

Per quanto il numero effettivo dei decessi non sia, a mio avviso, scientificamente dimostrabile con una tale precisione (si parla, del resto, di cause di morte indirette), i risultati delle analisi in cui si riscontrano valori superiori alla norma sono innegabili.

Come pensa il Governo di ovviare a questa annosa situazione? Renzi, forse, la sua risposta più eloquente l’ha già data alcune settimane fa presentando lo Sblocca Italia: freno al riciclo, e autorizzazione all’utilizzo della massima potenza dei 42 inceneritori in funzione, a cui si aggiunge il via libera per la costruzione di ulteriori 12 impianti.

Una strategia anacronistica, che conferma la miopia galoppante dei nostri governanti. Le ragioni economiche prevaricano gli interessi della comunità: le banconote, però, non sono commestibili.

“Grazie” Matteo: l’Italia è sempre più un Paese con licenza di uccidere…

 

Nov. 2015

Condividi