FINE DEL ROAMING? NO, ADDIO ALLA NEUTRALITA’ DELLA RETE!

FINE DEL ROAMING? NO, ADDIO ALLA NEUTRALITA’ DELLA RETE!

I giornali di partito gridano allo scandalo: “il M5S ha votato NO per l’abolizione del roaming!”
Quello che non dicono (in assoluta malafede) è che invece siamo stati gli unici a difendere davvero gli interessi dei cittadini.
La proposta legislativa, approvata a larga maggioranza, elimina solo in apparenza i costi del roaming a partire da giugno 2017. Il testo è infatti estremamente subdolo: se prima a pagare era solo chi usava il proprio telefonino all’estero, ora gli operatori potranno spalmare i costi su tutti i propri utenti. Sì, anche su quelli che non sono mai usciti dal loro Paese.
Non solo: è stato introdotto il concetto di “utente medio” che stabilisce, secondi studi realizzati delle stesse compagnie, quanti sono in media i giorni trascorsi all’estero da un italiano possessore di un cellulare. Superata tale soglia, il roaming torna magicamente a pagamento!
Ma la vera tragedia è un’altra: nell’ambito della contrattazione con il Consiglio, a fronte di effimeri benefici sul roaming, il Parlamento ha calato letteralmente le braghe abolendo la Net Neutrality. Cassando la neutralità della rete, si creerà un’autostrada con corsie a diverse velocità. Solo i big, come ad esempio Google, Facebook o Amazon, potranno accedere alla carreggiata preferenziale, presumibilmente attraverso pagamenti milionari: i piccoli siti o blog indipendenti rischiano invece di avere performance estremamente deludenti, e a deciderne le sorti saranno, in modo assolutamente arbitrario, i gestori della rete.
E dire che a lanciare l’allarme nei giorni scorsi era stato Tim Berners-Lee in persona . Sì, proprio lui: il creatore del WEB. Forse avrebbero fatto meglio a dargli ascolto…

 

Ott. 2015

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