IL CETA É UNA MINACCIA INCOMBENTE!

IL CETA É UNA MINACCIA INCOMBENTE!Preparate i vostri stomaci, perché la Commissione Europea è pronta a servirci un pranzo avvelenato. E se il TTIP è la portata principale, il CETA ne è senza dubbio l’antipasto, ma con una differenza…l’antipasto è già pronto in tavola!

Il CETA, il trattato di libero scambio con il Canada, è passato sotto silenzio rispetto al TTIP, ma se i cittadini europei pensano che si tratti di un

innocuo bagnetto dello sciroppo d’acero canadese si sbagliano di grosso!

Si tratta del primo accordo economico globale tra due potenze occidentali altamente industrializzate e se prendiamo per buone le promesse della commissione porterà crescita e lavoro.

Possiamo crederci o no, e onestamente io non ci credo, ma rimane il fatto che per la prima volta un trattato internazionale tra due paesi avanzati concede agli investitori di quel paese il diritto di fare causa ai nostri governi quando perdono profitti a causa di una nostra legge.

E poco importa se la legge in questione è quella che vieta gli ormoni nella carne o le trivellazioni petrolifere. L’investitore porterà lo stato davanti a una corte internazionale che gli permetterà di cortocircuitare il diritto nazionale per ottenere privilegi impensabili fino a poco tempo fa, come la rimozione della legge in questione o una ricca compensazione. E tutto questo creando un tribunale sovranazionale che costerà 400.000€ l’anno al contribuente europeo, che lavori o no… e tanti saluti alla sovranità nazionale.

I blandi riferimenti al diritto a regolare sono un lieve contrappeso all’immenso potere dato agli investitori. Tra l’altro, come ho denunciato di recente, non si tratta di dare diritti solo agli investitori canadesi, ma anche a tutti quelli che hanno contemporaneamente filiali sia in Canada che in Europa. E se pensate che la questione sia marginale, sappiate che delle 47.000 imprese americane che avrebbero accesso alla corte internazionale col TTIP, già 41.000 possono ottenere gli stessi risultati ora e subito con il CETA.

Inoltre nonostante le rassicurazioni della Commissione non credo che la questione della sicurezza alimentare sia archiviata. OGM e carne con gli ormoni sono e restano un pericolo. Il CETA infatti mette in piedi vari strumenti di cooperazione regolamentare, il che vuol dire che il Canada e l’Unione creeranno un meccanismo dove poter risolvere le questioni legate a quei provvedimenti che limitano il commercio.

Chi può escludere che il divieto di ormoni nella carne o il lungo processo di approvazione degli OGM in Europa non sia proprio uno di questi ostacoli da abbattere? E se un investitore internazionale volesse usare la corte internazionale di cui ho parlato prima per attaccare uno di questi divieti, chi potrà fermarlo?

Infine il CETA riconosce solo 170 delle 1200 indicazioni geografiche destinate ai cibi d’eccellenza europei e alcune di queste indicazioni sono protette solo parzialmente, con buona pace dei piccoli imprenditori agricoli e delle eccellenze locali.

Io non sono contraria al commercio, ma non capisco perché si usa il libero scambio per trasferire sovranità, potere e diritti dei cittadini alle multinazionali. Insomma perché proprio noi dobbiamo dare al ladro la pistola per rapinarci?

 

https://www.youtube.com/watch?v=W3uvOVpDB1k

 

Mar. 2016

 

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