NON SOLO TTIP: LO SPAURACCHIO ORA SI CHIAMA CETA!

NON SOLO TTIP: LO SPAURACCHIO ORA SI CHIAMA CETA!

Avete presente il gioco delle tre carte e il prestigiatore che vi distrae con una mano mentre con l’altra prepara il vero trucco?

Il prestigiatore è la Commissione Europea, e la mano con cui vi distrae è il TTIP. Con il TTIP oltre 47 mila società americane guadagnerebbero il diritto di fare causa ai nostri governi in collegi arbitrali segreti per attaccare le leggi che limitano i loro profitti. Si tratta della famigerata clausola ISDS.

Ma proprio come un prestigiatore, mentre l’attenzione di tutti è focalizzata sul TTIP, la Commissione sta preparando il suo trucco, e così l’insidiosa clausola ISDS potrebbe passare dalla porta sul retro.

La minaccia più urgente, infatti, arriva dal CETA, il trattato di libero scambio che l’UE ha già siglato con il Canada, e che aspetta solo il via libera delle autorità europee per entrare in vigore. Non fatevi traviare dagli acronimi: con qualsiasi nome lo vogliano battezzare, anche nel CETA è previsto un sistema di risoluzione delle controversie che metterà le multinazionali in una posizione di forza rispetto agli S

tati.

Delle 47 mila Corporation americane attive in Europa, ben 41.811 dispongono di una succursale in Canada: con un semplice stratagemma legale, la casa madre statunitense potrebbe quindi spostare parte della proprietà alla filiale canadese, permettendole di avviare una causa ISDS sotto gli auspici del trattato CETA.

Un gioco di prestigio a cui le multinazionali hanno già dimostrato di ricorrere: l’esempio più lampante arriva dalla Philip Morris, casa americana del tabacco che ha contemporaneamente fatto causa all’Australia utilizzando la sua filiale di Hong Kong, e all’ Uruguay tramite la sua filiale in Svizzera.

Se pensate che l’impatto sui cittadini sia indolore, vi basti pensare ai campi in cui operano queste multinazionali: servizi finanziari, petrolio, sostanze chimiche, prodotti alimentari e tabacco. Tutte industrie che grazie alla clausola ISDS potrebbero compromettere la legislazione europea in materia di tutela dei consumatori, sicurezza alimentare e protezione dagli agenti chimici.

Gli stessi numeri italiani non permettono di dormire sonni tranquilli: delle 4000 imprese americane che operano in Italia e che potrebbero ottenere accesso all’ISDS del TTIP, ben l’84% potrebbe ottenere gli stessi diritti già con il CETA.

Siamo davvero sicuri di dover aspettare il TTIP per iniziare a preoccuparci?

 

https://www.youtube.com/watch?v=boQGBUaukug

 

Mar. 2016

Condividi