La notte in cui divenni Deputata

La notte dello spoglio, una volta chiuse le urne, non potevamo certo fare i rappresentanti di lista contemporaneamente, io e A. perché qualcuno doveva restare a casa con le bambine.  La piccolina, poi, ancora non si staccava da me: aveva poco meno di due anni e dormiva con me e io ancora la allattavo. Quindi A. è andato a fare il rappresentante di lista e io misi a dormire le bambina e – come nella migliore tradizione di casa Beghin – crollai, addormentata insieme a lei.

Ma presto, nel dormiveglia, iniziai a percepire insistente e poi incessante, “plin plin plin” delle notifiche sul cellulare. Tra tutti, un ragazzo di Torino, sulla cui elezione eravamo tutti certi: conosciuto e sostenuto da tutti i Portavoce che continuava a scrivere: “Ma hai visto il sito del Ministero, hai visto i risultati?”: Io risposi che “no, cosa sto a seguire i risultati, li vedrò domattina, fa lo stesso, ora stavo dormendo”. Lui era esterrefatto, trovava inconcepibile che non seguissi live i risultati dello spoglio: “Guarda che siamo in testa io e te”!

Verso le 4 di notte A. rientrò dal seggio, molto demoralizzato: pensavamo di fare – come Movimento – un gran successo, ma i dati alle urne erano scoraggianti. “Si – mi disse – il tuo nome si sentiva spesso, tra le preferenze espresse sulle schede di chi ha votato il Movimento. Ma sono comunque così poche…”. Ci aspettavamo un risultato ben più eclatante di quello che si preannunciava uscire dalle urne.

Di fronte a ciò, non stai neanche a pensare alla tua personale performance, quindi – con non troppa gioia nel cuore – attendemmo i risultati. La mattina, sorprendentemente,  fu confermato che con le mie 25mila preferenze circa – la più votata della mia circoscrizione… – ero stata eletta al Parlamento Europeo!

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