In un tweet: cosa significa “fare politica”

TRAN Committee Meeting: The Lyon-Turin tunnel project: stopping a
disastrous scheme

Potremmo tornare a spolverare la definizione classica della parola “politica”, che deriva da “polis”. La politica quindi dovrebbe occuparsi delle cose pubbliche e della gestione del bene comune. Questo dovrebbe essere, non è complicato!

Non c’è niente di male a fare politica, anzi!

Una volta era un onore, adesso essere un politico è quasi una vergogna. Che follia!

Io da politica mi sono resa conto – quando sono diventata un parlamentare – di suscitare sentimenti ambivalenti. Da un lato la differenza dal prima a poi, cioè le persone che fino il giorno prima ti davano del tu, diventano improvvisamente ed estremamente servili.

Non gli amici più stretti, che quando m’incontrano, magari mi fanno i complimenti, con informale spontaneità. Molti conoscenti, quelli che conosci poco più che di vista, le frequentazioni “da paese”, diventano reverenziali. Quello che ho percepito è che riconoscono uno status, ma senza stima. Chi mi dava del tu fino il giorno prima, ora mi chiama onorevole e mi dà del lei.

A parte che a noi non interessa farsi appellare “onorevole”, ma poi – Santo cielo! – mi chiamavi Tiziana, fino alla settimana scorsa, adesso non è che perché sono diventata un Eurodeputato mi dai del lei e mi chiami onorevole.

E poi ci sono i contatti, soprattutto quelli nel mondo imprenditoriale, che quando sanno che sto facendo politica, ti guardano con sospetto perché pensano: “Chissà per quale motivo ti sei messo in politica, non sarai un altro che ha messo la testa nella mangiatoia?” E se pongono la domanda: “Con che partito sei al Parlamento Europeo?” Quando sanno che sono del Movimento 5 Stelle, altro cambio di atteggiamento: “Ah, va beh! La testa nella mangiatoia no. Certo che però, il Movimento 5 Stelle…”

In entrambi i casi percepisco sulla mia pelle questa repulsione nei confronti della politica. Il disgusto nei confronti della figura del politico, che è ancora maggiore fra quanti non vanno neanche più a votare, quelli che dicono: “La politica non serve a niente, è tutto un magna magna, non dovrebbe esserci”.

Beh, idealmente è proprio a queste persone “deluse”, che vorrei dedicare la chiusura di questo libro : la politica è una cosa bellissima, se fatta bene, con il chiaro obiettivo di migliorare le cose, per tutti: perché è questo lo scopo della politica. E se sei davvero così deluso, esausto e disgustato, puoi fare una sola cosa: provare a far politica anche tu, a partecipare, a informarti, a dare il tuo contributo e proporre le tue idee, solo così potrai veder cambiare le cose.

La grande novità del Movimento 5 Stelle è proprio la possibilità di partecipare e io ne sono un esempio vivente! Ero una persona che seguiva il Movimento, che si è identificata in un messaggio e ha deciso di mettere il proprio CV in linea ed ora siede al Parlamento Europeo in rappresentanza delle istanze dei cittadini. Il lavoro da fare è ancora moltissimo, il percorso per cambiare le cose è lungo, ma ho fede: tutti insieme ce la faremo!

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