In campagna elettorale per “Portare acqua” al Movimento

 

La campagna elettorale per le Elezioni Europee 2014, fu per noi nel Nord-Ovest piuttosto “Low profile”: contemporaneamente si svolgeva la campagna per le regionali, in Piemonte, e i nostri eventi erano più a “supporto” di quella sfida.

Vito Crimi gestiva la campagna in modo scientifico: per ogni evento, invitava due candidati all’Europarlamento insieme a un Portavoce nazionale, quindi si viaggiava in gruppi di tre, in ogni tappa estraendo a sorte i candidati, in modo che non ci fossero recriminazioni sulla partecipazione a tappe più o meno affollate, in comuni più popolosi. Il calendario era molto folto e i candidati giravano ognuno nella propria regione, quindi lombardi in Lombardia, piemontesi in Piemonte… per contenere le spese che ognuno doveva sostenere. Per me andava benissimo: il Piemonte è già un territorio molto esteso, ci mancava solo andare in giro per le altre regioni! Quindi, nonostante io sia ligure, non sono mai andata a eventi in Liguria. Andai invece a due eventi in Lombardia. C’erano gruppi di persone che mi conoscevano, per motivi di lavoro e mi avevano espressamente invitato, quindi chiesi il permesso a Vito di accettare i loro inviti.

Comunque il grosso del lavoro fu qui, sul territorio piemontese, e in supporto alla campagna di Davide Bono, candidato alla presidenza per la Regione Piemonte. E infatti il mio spirito era quello di muoversi – contenendo le spese – e approfittare della candidatura per aiutare il Movimento, per contribuire ad accrescerne la visibilità sul territorio, farsi e farlo conoscere… sicuramente non avevo l’ambizione e la pretesa di arrivare prima! L’idea, semplicemente, era di portare le mie competenze e i miei contatti – tutti in ambiti estranei ai “giri” della politica e agli ambienti del Movimento – spendendomi per amplificare le occasioni di visibilità del Movimento stesso.

Anche se ero di Genova non conoscevo di persona Beppe. Conoscevo vari attivisti che erano magari clienti o conoscenti di vecchia data e che nel tempo si erano avvicinati al Movimento, ma sicuramente non conoscevo qualcuno che potesse manipolare le liste per farmi avere un posto favorevole o influenzare migliaia di elettori perché mettessero il mio cognome sulla scheda elettorale. Ripeto: lo spirito con cui mi candidai era quello di aiutare il Movimento, senza particolari ambizioni!

È stato un bel periodo perché con gli altri candidati si sono strette amicizie che durano ancora oggi perché non esisteva competizione. Certo però che dopo tutto questo correre su e giù, il silenzio elettorale lo vissi come una liberazione: arrivi in fondo che sei stanco, tutte le sere fuori, torni tardi la sera con ancora tutto il lavoro da fare e le tre figlie sempre da gestire, e i cani…

Condividi