GOVERNO E PMI AGRICOLE: É BUIO PESTO!

GOVERNO E PMI AGRICOLE: É BUIO PESTO!É possibile, per rimediare ad un errore, commetterne un altro altrettanto capitale? Quando parliamo del Governo italiano nulla è impossibile… Ma una cosa è certa: quando si tratta di direttive comunitarie, noi portavoce al Parlamento europeo non ci facciamo prendere in giro!
La vicenda ha inizio nel 1999 quando l’Italia abbassa al 4% l’aliquota IVA per le piante di “basilico, rosmarino e salvia destinate all’alimentazione”. Dalla legge viene escluso l’origano, che ha quindi mantenuto la tassazione al 22% come qualsiasi altro bene scatenando le comprensibili proteste dei produttori. Scelta assurda, oppure sensata? Nessuna delle due: pura dimenticanza. Parola dell’Agenzia delle Entrate…
Il secondo capitolo vede entrare in gioco l’Unione Europea: esiste infatti la Direttiva 2006/112/CE che disciplina l’IVA, e che consente agli Stati membri di applicare una o più aliquote ridotte, con un tetto minimo fissato al 5%. L’Italia, avendo stabilito al 4% l’IVA per basilico, rosmarino e salvia, incappa così nel rischio della più classica delle procedure d’infrazione.
La soluzione sembrerebbe elementare, ma nulla è scontato con il nostro Governo: ed ecco arrivare pochi giorni fa la doccia fredda. L’Italia parifica giustamente le piante aromatiche dotate di una tassazione agevolata con l’origano, ma fissa la nuova aliquota al 10% dichiarando di non avere alternative perché “ce lo chiede l’Europa”.
NIENTE DI PIU’ FALSO! Qui al Parlamento europeo di Bruxelles tutti sanno che gli articoli 98 e 99 della sopraccitata Direttiva parlano espressamente di un tetto minimo del 5%, non del 10%!
A pagarne le conseguenze, come sempre, saremo noi cittadini: in primis i consumatori, ovviamente, ma gli effetti negativi coinvolgeranno giocoforza anche i produttori che, dovendo aumentare i propri prezzi, potrebbero trovarsi ancora più in difficoltà sul mercato. Penso, ad esempio, al basilico di Prà, una delle massime eccellenze italiane: la qualità si paga, e un aumento dei costi così sensibile rischia di mettere in ginocchio l’intero settore.
Il Governo ha così confezionato l’ennesimo decreto ammazza-PMI che da genovese, e da grande amante del pesto, non riesco proprio a digerire…

 

Mar. 2016

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